Dopo una annata stoppata dal covid-19 e un torneo in forma ridotta, dovrebbe essere la stagione del ritorno alla normalità per la Serie C Gold di casa nostra. Dopo essersi liberata (almeno nella prima fase) delle insidie abruzzesi, il massimo torneo regionale si presenta con due padrone dichiarate e tanto equilibrio tra le altre. Da parte nostra, proviamo a fare le carte alle 12 squadre al via del torneo umbro-marchigiano: enjoy!
12. SAMBENEDETTESE BASKET
Quintetto: Atienza, Cipriani, Lorenzen, Quercia, Tumpa.
Panchina: Castorino, Di Paolo, Acciarri, Merlini, Ortu.
Coach: Alfredo Minora (confermato)
Il club dei misteri. La Sambenedettese ha tenuto le carte coperte finché ha potuto, svelando soltanto negli ultimi giorni l’identità dei due giocatori stranieri che dovrebbero fungere da fari di un roster molto scricchiolante. Si tratta dell’ala danese classe 1998 Viktor Lorenzen, che arriva dal campionato danese (6 punti a partita nell’ultima stagione con il Copenaghen) ma con trascorsi al college in America, e del lungo lituano classe 1996 Lukas Tumpa, visto due anni fa in C Silver siciliana (16,3 punti di media con la canotta di Acireale). Chiaro che il salto di qualità di una squadra altrimenti largamente inferiore alle altre passi dall’impatto di questi due giocatori, perché per il resto di materiale rilevante ce n’è davvero poco. A parte i giovani del vivaio, la continuità è rappresentata dal tuttofare Luca Quercia, mentre dalla C Gold lombarda di Mazzano, dove però avevano impatto limitato, arrivano il play italo-filippino Brentel Atienza e la guardia Marco Cipriani. Tanti punti di domanda che non sono stati chiariti dalle sfide di Coppa Italia: la salvezza è una strada tutta in salita che passa ovviamente da un super rendimento del tandem straniero agli ordini di coach Minora.
11. TAURUS JESI
Quintetto: Angeletti, Pozzetti, Pajola, Bravi, Luini.
Panchina: Grifoni, Cerri, Bolognini, Cerruti, Marinelli.
Coach: Paolo Filippetti (confermato)
Per la stagione dell’esordio in C Gold, il deus ex machina Paolo Filippetti ha varato una squadra con una filosofia precisa: essere fucina di talenti per giovani sia locali che non. Così allo zoccolo duro locale composto dai fratelli d’arte Lorenzo Pajola (ripescato a settembre dopo il ritorno in patria del play catanese Ruggiero Elia) e Leonardo Pozzetti e dai vari Alessandro Luini, Pietro Cerri, Alessandro Bolognini e Tommaso Marinelli si sono aggiunti un paio di pesche da fuori regione. Il giocatore di maggiore pedigree è sicuramente Elia Bravi, ala classe ’98 che esauriti gli anni da under a Ravenna in A2 e dopo un passaggio non indimenticabile in B a Porto Sant’Elpidio cerca il rilancio con un’annata da protagonista con la canotta dei tori. L’incognita è invece Matteo Cerruti, che arriva da Torino dove ha già saggiato per un paio di stagioni la Serie C Gold locale. Squadra che ha ben impressionato negli impegni di Coppa Italia mettendo alle corde il Bramante e piegando Falconara, ma il dubbio sulla mancanza di esperienza di un team che ha in Pajola e Luini (24 anni a testa) i due veterani rimane. Guai però a darli per spacciati…
10. FALCONARA BASKET
Quintetto: Chiorri, Montanari, Bini, Giorgini, Polonara.
Panchina: Sebastianelli, Elling, Petrilli, Grossi, Corleoni.
Coach: Andrea Reggiani (confermato).
A fari spenti e senza grandi proclami, il Falconara Basket di Andrea Reggiani è sempre e comunque lì. Smaltita ormai da tempo la sbornia degli anni targati Sandretto, la squadra falconarese ha trovato la sua dimensione di realtà-trampolino per il lancio o rilancio di tanti giocatori locali. La nuova versione del team rivierasco è chiaramente nelle mani in prima battuta di Ludovico Chiorri, che dopo aver condotto la Taurus alla vittoria della C Silver torna al piano di sopra ormai nella consolidata veste di playmaker, e poi di Alessandro Bini, talento offensivo smisurato per la categoria sul quale va però verificata la tenuta fisica dopo il grave infortunio al tendine d’Achille di due anni fa. A dar man forte due veterani nel settore lunghi come i due Valerio, Polonara e Giorgini, e poi tanti ragazzi di belle speranze: in primis il trio jesino composto da Pietro Montanari, Davide Petrilli e Thomas Elling, quindi il sangiorgese Niccolò Grossi e infine il rilancio di Matteo Sebastianelli, che giovanissimo non è più (classe 1997) e che avrà la sfida di guadagnarsi più minuti possibili per poter dar modo a Chiorri di scalare per più tempo nel ruolo di guardia. Team da non sottovalutare, manca stazza sotto canestro e un pizzico di esperienza, ma per la salvezza dovrebbe bastare.
9. BASKET TODI
Quintetto: Simoni,Trastulli, Marzullo, Marcante, Raskovic.
Panchina: Karapetrovic,Chinea, Pagliari,Buondonno, Benedetti.
Coach: Leonardo Olivieri (confermato).
Si riaffaccia al massimo campionato regionale il Basket Todi, una delle realtà storiche del basket umbro. Per farlo come si deve, la società ha da un lato confermato la struttura che tanto bene stava facendo in C Silver al momento dello stop causa covid, con il trio di esterni composto dai funamboli Alessandro Simoni e Nicola Trastulli e dall’ala cresciuta a Montegranaro Raffaele Marzullo in evidenza. Intrigante il progetto Dusan Raskovic, pivottone serbo classe 2001, 210 centimetri di altezza, prodotto del vivaio di Varese che proprio a Todi cercherà il suo lancio tra i grandi. Chiaro però che, a livello di nome, il colpo di maggior richiamo sia stato il ritorno in campo di Fabio Marcante, che a 41 anni e dopo aver crivellato di Serie B in tutta Italia riallaccia le scarpette ancora una volta (ultima esperienza due anni fa in C Silver a Orvieto) per portare esperienza e qualche canestro in più al giovane team tuderte. Roster profondo, che mixa esperienza e gioventù per provare a fare qualcosa di più di una semplice salvezza senza patemi.
8. PISAURUM PESARO
Quintetto: Gnaccarini, Bianchi, Mujakovic, Giunta, Vichi.
Panchina: Clementi, Parlani, Pierucci, Poggi, Cecchini.
Coach: Maurizio Surico (confermato).
Chi vuol fare bene in C Gold deve sempre fare i conti con il Pisaurum, che ancora una volta si presenta ai nastri di partenza del massimo campionato regionale con il ruolo di mina vagante. Come sempre, il roster è costruito pescando a piene mani dal bacino del Pesarese/Riminese e quest’anno il nome forte è quello di Marco Gnaccarini, che torna in gialloverde per rimpiazzare la partenza di Mattia Cardellini, ovvero colui che ha preso il suo posto al Bramante. La sua tenuta atletica, scollinati i 40 anni, è chiaramente il dubbio maggiore, ma alle spalle di “Gnacca” c’è grande curiosità di valutare l’impatto di William Clementi, grande protagonista con la maglia del Metauro Basket al piano di sotto (15,2 punti a partita nell’ultima stagione di Serie C Silver), oltre al ritorno da Acqualagna di Giovanni Bianchi. Dai cugini non proprio amatissimi del Bramante arriva anche il promettente prodotto del vivaio Vuelle Edin Mujakovic, che avrà decisamente più spazio per provare ad esplodere barcamenandosi tra prima squadra e C Gold, mentre sotto canestro con il duo Giunta-Vichi e il ritorno di Eugenio Cecchini si va sul sicuro. Playoff nel mirino.
7. SICOMA VALDICEPPO
Quintetto: Casuscelli, Burini, Meschini, Orlandi, Ambrosino.
Panchina: Speziali, J. Anastasi, F. Anastasi, Giannullo, Ciancabilla.
Coach: Alessio Fioravanti (Bergamo, responsabile settore giovanile)
La solita Valdiceppo. A scorrere i nomi del roster perugino ormai non ci si sorprende più, sembra come leggere la formazione della Grande Inter: Casuscelli, Burini (quello che non è in A2 a Nardò), Meschini, Speziali, Anastasi (per due), Orlandi. Un telaio che dà ampie garanzie, con un metronomo come Edoardo Casuscelli e un terminale offensivo tuttofare come Umberto Meschini nei ruolo di leader e intorno tanti mestieranti abituati alla categoria, tra cui anche il “figliol prodigo” Jacopo Anastasi, reduce dalla vittoria in Coppa del Centenario con la canotta di Foligno. La variabile può essere il lungo argentino Agustin Ambrosino, che torna in Italia quattro anni dopo l’esperienza a Sora, dove chiuse il campionato di C Gold a 20,9 di media. Il problema è che anche lui è un giocatore perimetrale e il buco più evidente nel roster della Sicoma è certamente quello dell’assenza di lunghi di ruolo. Una sfida per il nuovo coach Alessio Fioravanti, che torna al basket senior dopo alcuni anni come responsabile del settore giovanile prima a Palestrina poi a Bergamo. Playoff sì, qualcosa di più non semplice.
6. VIRTUS ASSISI
Quintetto: Alessandri, Santantonio, Meccoli, Provvidenza, Peychinov.
Panchina: Landrini, T.Capezzali, G. Capezzali, Papa, Fondacci.
Coach: Gianmarco Piazza (confermato).
Un anno fa ad Assisi si parlava di progetto triennale con l’obiettivo di salire in B e provare a diventare il faro del movimento cestistico umbro. La pandemia ha rimescolato tutto e la Virtus ha deciso di frenare un po’, ma gli umbri si inseriscono a pieno titolo nel gruppetto delle squadre pronte a recitare il ruolo di outsider. Ovvio che il nome di maggior richiamo sia quello di Filippo Alessandri, una vita tra A2 e B e ora tornato vicino casa proprio per farsi leader di questo progetto. Al suo fianco avrà diversi giocatori di categoria come gli esterni Francesco Santantonio, Filippo Meccoli e Tommaso Capezzali e l’ala Marco Provvidenza. Ma, come spesso succede, il salto di qualità passerà dall’impatto che potrà avere il bulgaro Angel Dimitrov Peychinov, che nel 2018/2019 fu uno dei cardini della Valdiceppo che si spinse fino in finale perdendo solo dalla Sutor Montegranaro. Il duemetri classe 1995 ha taglia fisica per giocare sotto, ma ha anch’egli istinti perimetrali che dovrà addomesticare per aiutare davvero la squadra di coach Gianmarco Piazza, uno che le sue squadre sa sempre farle giocare come si deve. Occhio alla Virtus.
5. LUCKY WIND FOLIGNO
Quintetto: Rath, Mariotti, Cimarelli, Budrys, Donati.
Panchina: Pandolfi, Baldinotti, Contardi,Guerrini, Razzi.
Coach: Paolo Pierotti (confermato).
A Foligno ancora ci si mangia le mani per una pandemia che aveva fermato una delle stagioni più belle della storia della Lucky Wind, che a febbraio 2020 comandava la classifica della Serie C Gold. Certo, quella era la squadra di Jack Tosti e Simas Raupys e oggi entrambi non ci sono più, ma il telaio di quella squadra è grossomodo lo stesso. Il razzente John David Rath è ancora il generale in capo con il capitano Luca Mariotti ad affiancarlo, mentre Elias Donati (cui darà man forte l’ex Porto San Giorgio Stefano Razzi) la certezza al centro del pitturato. A dover fare le veci di Tosti (con caratteristiche totalmente differenti) è l’ala ex Fabriano Devid Cimarelli, giocatore meno appariscente ma sicuramente più duro e concreto, mentre la parte del lituano che ha fatto impazzire anche Pescara la prenderà un suo connazionale, quel Matas Budrys che ritorna dalle nostre parti dopo aver assaggiato la C Silver abruzzese nel 2018/2019 a L’Aquila (scrivendo 22,1 punti a partita con un high di 42 contro Termoli). Un blocco che si conosce da tempo, la mano sapiente di coach Paolo Pierotti, la variabile impazzita Budrys: sarà subito alle spalle delle big.
4. ROBUR OSIMO
Quintetto: Brusadin, Ortenzi, Dubois, Drigo, Reimundo.
Panchina: Migliorelli, Ferraro, Frei Meyer, Cardellini, David.
Coach: Marco Pesaresi (Robur Family Osimo, Serie D).
La solita estate funambolica in quel di Osimo, tra misteri, ribaltoni (coach Leo Castracani che lascia a poche settimane dal via della stagione, rimpiazzato al volo da Marco Pesaresi) e pesche a piene mani nel mercato straniero. Alla fine della fiera, però, ne è uscita fuori una Robur che sicuramente di talento puro ne ha in quantità. A partire dal “Principe di Pergamino”, Gianni Dubois, uno che alterna lampi da Serie A a momenti di blackout totale, e dal cecchino maceratese Carlo Ortenzi. Il problema è che per metterli in ritmo servirebbe un regista di maggior capacità gestionale e invece ecco un play “attaccante” come il laziale Umberto Brusadin (prima esperienza da senior dopo gli anni in NCAA in panchina a Rhode Island) e l’acerbo Riccardo Migliorelli. Tornando agli stranieri, la batteria argentina è completata dal pivot Tomas Reimundo, onesto mestierante con buona fisicità, e dai due giovani esterni Pedro Frei Meyer e Tomas Ferraro, mentre a completare il reparto lunghi sono il fratello d’arte Davide Drigo (dalla B di Palermo, dove però è retrocesso) e le due bandiere Giacomo Cardellini e Giacomo David. Pericolosissima in gara secca, tutta da valutare sul lungo periodo.
3. PORTO SANT’ELPIDIO BASKET
Quintetto: Faragalli, Boffini, Morresi, Di Angilla, Torresi.
Panchina: Marozzini, Sagripanti, Cappella, Rapagnani, De Sousa.
Coach: Rossano Cappella (confermato).
Una stagione (diciamo qualche mese) di purgatorio in C Silver dopo l’autoretrocessione dalla Serie B, quindi il ripescaggio in C Gold dopo la finale persa contro San Marino in Coppa del Centenario. Porto Sant’Elpidio è in piena fase di assestamento ma per il ritorno dopo un decennio nella vecchia C1 la società ha assemblato un roster pronto a dare fastidio a tutti. Il duo Boffini-Morresi sugli esterni è una garanzia sul fronte realizzativo, la coppia Di Angilla-Torresi in quanto a sostanza sotto le plance non ha nulla da invidiare a nessuno, anzi. Il problema per coach Rossano Cappella (una icona del basket cittadino, ma semi-esordiente a questo livello in panchina) è nel “supporting cast”. Mattia Sagripanti è una certezza in uscita dalla panchina e Cappella jr. ha tiro e taglia fisica per dare una mano, mentre Cristiano Faragalli viene sì dalla Serie B di Teramo, ma è un classe 2000 alla prima esperienza di rilievo e al trio Marozzini-Rapagnani-De Sousa è dura chiedere più di qualche minuto di fiato per i compagni. Con un innesto potrebbe dare fastidio anche alle due big del girone, così lotterà nella pancia della zona playoff.
2. HALLEY MATELICA
Quintetto: Bugionovo, Caroli, Falzon, Provvidenza, Genjac.
Panchina: Mentonelli, Tosti, Vissani, Poeta, Ciampaglia.
Coach: Lorenzo Cecchini (confermato).
Matelica e la Serie B, una rincorsa che sta diventando eterna. Anche quest’anno i biancorossi si presentano agguerritissimi ai nastri di partenza, con un roster che per atletismo, fisicità e organizzazione probabilmente non ha eguali. Con un metronomo come Michele Bugionovo a dirigere le operazioni e capitan Matteo Caroli con meno pressione sotto il profilo realizzativo, in quintetto c’è un trio nei ruoli di ali-pivot che ha tutto per dominare questo campionato: Tevin Falzon, americano di passaporto maltese che sembra un gigante tra i nani (di fatto un 3 di 203 cm); Alberto Provvidenza, “coltellino svizzero” del roster biancorosso; e poi Haris Genjac, lungo per dimensioni ma un esterno per capacità tecniche. Dalla panchina si alza l’elettrizzante Jack Tosti, funambolo col tritolo nelle gambe che può spaccare ogni partita come sesto uomo, quindi l’imprescindibile garra di Samuele Vissani e un Alessandro Ciampaglia sempre più solido nel ruolo di lungo di riserva, senza dimenticare il talento di casa Gabriele Mentonelli, tornato all’ovile per giocare finalmente minuti “veri” tra i grandi. Se solo non ci fosse quella pesarese lì…
1. BRAMANTE PESARO
Quintetto: Ferri, Giampaoli, Gurini, Panzieri, Pipitone.
Panchina: Cardellini, Ricci, Centis, Komolov, Stefani.
Coach: Massimiliano Nicolini (confermato)
…La pesarese è ovviamente il Bramante, che dopo la delusione dello scorso anno ci riprova, se possibile, ancora più agguerrita. Sgombriamo il campo da dubbi: come talento puro nei singoli, non c’è paragone con nessun’altra formazione del girone. Perché inserire un certo Giacomo Gurini, un play frizzante come Mattia Cardellini e un under già rodato ai piani superiori come Giovanni Centis in una squadra che vede confermati i vari Michele Ferri, Andrea Giampaoli, Alessandro Panzieri, Matteo Ricci e Vincenzo Pipitone è semplicemente troppo per tutti. Vogliamo trovare qualche neo? Chiaro che non sia la squadra più fresca del girone e magari metterla sul ritmo con una squadra così può pagare (l’infortunio di Ricci nello scorso campionato è stata deflagrante in questo senso). Senza contare, ovviamente, il rischio infortuni sicuramente più elevato. Inoltre nel reparto lunghi alle spalle della coppia Panzieri-Pipitone non c’è una vera alternativa, per cui l’equilibrio potrebbe essere molto sottile. La verità? Se il Bramante fa quello che deve, è la chiarissima favorita del girone Marche-Umbria. Basterà per riportare una seconda squadra pesarese in Serie B dopo decenni? Sarà il campo a dircelo, altrimenti che gusto c’è?
di Marco Pagliariccio
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