Guida ufficiosa al girone E di Serie B Interregionale 2024/2025

di Marco Pagliariccio

Serie B Interregionale, anno secondo. Il campionato nato un anno fa dalle ceneri della vecchia B unica riaccende i motori con una struttura confermata (otto gironi da 12 squadre “accoppiati” in quattro conference) ma una formula rivista e corretta rispetto alla scorsa stagione. Eliminato il Play-In Silver, dimostratosi sostanzialmente inutile, dopo la regular season interna ad ogni girone la seconda fase vedrà le prime sei di ogni raggruppamento entrare nel Play-In Gold, girone a 12 in cui ogni squadra affronta le sei dell’altro girone della sua conference per andare a formare la griglia delle otto che entrano ai playoff (che metteranno in palio quest’anno una sola promozione, niente spareggi per la perdente della finale), e le ultime sei finire nel Play-In Out, nel quale l’ultima retrocederà direttamente in Serie C, le prime tre saranno salve e le classificate dal 4° all’11° posto si giocheranno la salvezza nei playout (con due ulteriori retrocessioni in ballo).

Le sette sorelle marchigiane sono rimaste tutte nel girone E, raggruppamento che però è gestito da Fip Emilia Romagna per misteriosi motivi di “turnazione” (lo scorso anno era gestito da Fip Marche). Il perimetro del raggruppamento, però, è leggermente cambiato: via il sud dell’Abruzzo, torna con le nostre Valdiceppo e arrivano le emiliane Ozzano e Castel San Pietro. Modifica che cambia poco a livello logistico, ma che alza sicuramente il livello di un girone che era e si conferma tra i più duri di tutta Italia. Lo andiamo a scoprire come cerchiamo di fare ogni anno: sotto a chi tocca per insulti e polemiche!

(Nota metodologica: in minuscolo giocatori e allenatori confermati, in maiuscolo i nuovi arrivati)

12. MEDITERRANEA TERAMO

Quintetto: MARINELLI, CAROE’, FABRIS, MAZZAGATTI, GUEYE

Panchina: Massotti, TOMMARELLI, LARAIA, Moro, BENZONI.

Coach: SIMONE STIRPE

“No money no honey”, ripeteva in loop Beck in uno dei suoi primissimi singoli. E probabilmente lo stesso verso è stato ripetuto in estate anche in casa Teramo a Spicchi, che dopo anni di consolidamento a livello di Serie B quest’anno dovrà compiere una discreta impresa per cercare di salvare la categoria con una squadra zeppa di giovani in cerca di un trampolino di lancio. A guidare il progetto un veterano del basket abruzzese come Simone Stirpe, che avrà in mano una squadra con un quintetto decisamente interessante e una panchina tutta da testare a questo livello. I due giocatori di maggior talento sono il play Leonardo Marinelli, divisosi la scorsa annata tra la B2 di Messina (14,0 punti a partita) e la C del Basket Roma (18,0 di media), e Federico Caroè, guardia che negli anni scorsi si impose alle cronache nazionali per una stagione in C Silver siciliana chiusa addirittura a 31,7 punti di media, che dovrebbe essere il go to guy designato (17,7 punti a partita in B2 lo scorso anno a Castanea). Anche di Alessio Fabris, esterno classe 2006 prelevato dalla Roseto Academy (15,9 punti a partita in C), si parla un gran bene, mentre sotto canestro è arrivato Medoune Gueye, pivot lunghissimo ma dalla tecnica da affinare visto al Basket Giovane Pesaro, ed è tornato a casa il teramano doc Gianluca Mazzagatti (3,3 punti a gara in B Interregionale ad Avellino). Dalla panchina c’è davvero poco cui attingere: Nazzareno Massotti è il trait d’union con il recente passato, il lungo undersized Diego Benzoni sarà chiamato a produrre più del poco fatto vedere a Senigallia lo scorso anno e Angelo Tommarelli e Lorenzo Laraia, giovanissimi arrivati anche loro da Roseto, che dovranno crescere in fretta per allungare le rotazioni di coach Stirpe. Tante scommesse da vincere per evitare la retrocessione.

Gueye potrebbe tranquillamente abbracciare tutti i compagni di squadra in una volta

11. VIRTUS CIVITANOVA

Quintetto: SANTI, PAVICEVIC, ZILLI, FOFANA, KISS.

Panchina: DE FLORIO, LIBERATI, LUCIANI, MONTEVIDONI, ODIGIE.

Coach: MASSIMILIANO DOMIZIOLI

Estate rivoluzionaria in casa Virtus Civitanova. Finita con la tranquilla salvezza dello scorso anno l’era Schiavi, ma soprattutto l’era Felicioni-Vallasciani, con entrambi i giocatori sacrificati in nome di un nuovo percorso improntato su gioventù e allenamenti in quantità, gli aquilotti si presentano ai nastri di partenza con una squadra nuova per 10 decimi e con nessun giocatore che abbia una qualche esperienza in B in carriera (ad eccezione dei 27 minuti complessivi dell’ungherese David Kiss nel 2020/2021 a Chiusi). Una bella sfida per coach Massimiliano Domizioli, cavallo di ritorno dopo che l’ultima esperienza civitanovese non era proprio finita al meglio (esonerato a febbraio 2020 dopo un diverbio con Valerio Amoroso), con tante incognite ma anche tanti giocatori intriganti in rampa di lancio. Su tutti sicuramente quell’Edoardo Santi, classe 2002, che ha fatto faville negli ultimi anni in maglia Metauro Basket ai piani inferiori (14,9 punti a gara lo scorso anno) e che trova finalmente la sua chance da titolare in Serie B. Alle sue spalle un altro regista locale di belle speranze, il classe 2006 Alessandro De Florio da Porto Sant’Elpidio: al duo toccherà armare due giocatori come i talentuosi Vittorio Liberati e Danilo Pavicevic che hanno prodotto numeri in C ma che dovranno adattarsi in fretta al piano superiore. Più profondo il reparto lunghi, dove l’ex Osimo Gift Odigie dovrà dare sostanza al fianco di due oggetti misteriosi come il tedesco-americano Mohamed Fofana, ala con atletismo da centometrista e tutto da testare dopo una stagione da sparring partner in A2 tedesca, e al lunghissimo Kiss, 209 centimetri ma poco “campo” in carriera finora a livello senior. Squadra zeppa di scommesse e che proverà a correre correre correre, ma con qualche freccia in più rispetto a Teramo nella corsa salvezza.

David Kiss con l’occhiale alla Edgar Davids è già nei nostri cuori

10. GOLDENGAS SENIGALLIA

Quintetto: Giacomini, GIAMPIERI, P. SABLICH, Landoni, TAMBOURA.

Panchina: DRUDA, Arceci, G. SABLICH, MAIOLATESI, VENGA.

Coach: GIAN MARCO PETITTO

Doveva essere l’estate del ridimensionamento e ridimensionamento sicuramente è stato in casa Goldengas. Ma non parliamo di smobilitazione. Certo, i biancorossi difficilmente lotteranno per i piani altissimi come l’anno passato, ma restano squadra sicuramente competitiva per il girone. La rivoluzione è partita dalla panchina, con coach Andrea Gabrielli che ha accettato la corte dei piani superiori accasandosi a Ravenna: al suo posto quel Gian Marco Petitto che ad Ancona ha centrato la doppietta salvezza in B Interregionale-Finali nazionali Under 19. La nuova Goldengas ripartirà da tre sicurezze: la bandiera Marco Giacomini, ormai uno dei migliori play del campionato, cui torna a dare man forte l’enfant du pays Fabio Giampieri, al ritorno a casa dopo cinque anni e una grande stagione a Piazza Armerina (13,3 punti di media in B Interregionale); e poi sotto canestro “El Profesor” Andres Landoni, alla terza stagione consecutiva nelle Marche dopo il campionato di C Gold vinto a Civitanova e la conferma della scorsa stagione sulla Spiaggia di velluto. Vicino a questi tre, tante scommesse da vincere. Coach Petitto punta forte su Sega Tamboura, con lui alla Stamura nella passata stagione, come ombrellone nel pitturato, e sui fratelli Sablich nel reparto ali: il più grande, Pietro, classe 2003, ha fatto buone cose a Oleggio in B Interregionale (8,9 punti a partita), il più giovane, Giovanni, classe 2005, viene dai grandi risultati raccolti con le giovanili della Vuelle (NextGen e Serie D vinte) e da una stagione in C da miglior under del torneo (12,3 punti di media). A rimpinguare un foltissimo reparto ali torna a Senigallia dopo un paio di stagioni anche Tommaso Maiolatesi, fattosi le ossa tra Montemarciano e Pisaurum (6,7 punti di media nel 2023/24), mentre Tommaso Druda ha ben figurato al Bramante-2 tra Under 19 e D e dovrà dare qualche momento di respiro all’eterno Giacomini. Completa il quadro l’altro lungo Marco Venga: il lungo undersized da Monopoli (5,9 punti a gara in B Interregionale) è arrivato a Senigallia in non perfette condizioni fisiche e sembrava addirittura poter essere sacrificato ad un certo punto, poi le prime amichevoli hanno dato discreti responsi. Squadra molto particolare, con poche alternative al duo Giacomini-Giampieri sugli esterni, affollatissima nel reparto ali e leggera sotto le plance: run and gun e guardarsi dietro prima che davanti.

“El Profesor” Andres Landoni, quest’anno con un ruolo ancora più importante all’interno dello scacchiere senigalliese

9. OLIMPIA CASTEL SAN PIETRO

Quintetto: Gianninoni, S. CONTI, ALBERTI, D’AMBROSIO, Zhytaryuk

Panchina: Grotti, BELLINI, Galletti, L. CONTI, GARUTI

Coach: Mauro Zappi

“Playoff obiettivo ragionevole” ha detto il gm Francesconi presentando la nuova Olimpia Castello, la vera grande novità del nuovo girone E per le marchigiane. Dichiarazione spavalda in un girone dove in tantissime mirano a un posto, intanto, nelle prime sei del girone e poi tra le fantastiche otto che duelleranno per la promozione in palio nella Conference Centro. Anche se i bolognesi si candidano ad essere una outsider insidiosa, con un roster magari senza grandi picchi ma con tante alternative in mano a un allenatore preparato e di livello come Mauro Zappi. È vero, non ci sono più Omar Dieng (prelevato da Matelica) ed Emmanuel Adeola, ma l’asse play-pivot composto da Jacopo Gianninoni e Slava Zytharyuk è ancora lì a dare la sicurezza che sotto il par non si scenderà di certo. Intriganti le scelte sui tre designati per completare lo starting five: i due esterni titolari dovrebbero essere Alessandro Alberti, classe 2002 tutto energia visto anche a Montegranaro, frenato da qualche infortunio e con poco spazio lo scorso anno in B1 alla Virtus Imola (2,7 punti a partita), ma soprattutto quel Simone Conti che ha fatto fuoco e fiamme in C a Santarcangelo (21,5 punti a partita). A non far rimpiangere Dieng toccherà al lunghissimo Michele D’Ambrosio, 212 centimetri ma anche discreta propensione perimetrale per far coppia con Zytharyuk. La panchina è tutta under 23, con il play di scorta Riccardo Grotti e l’ala Riccardo Galletti che portano con loro l’esperienza della passata stagione e che dovranno fare da “traino” ai nuovi arrivati, tutti esordienti nella categoria: l’ala Davide Bellini (da Forlì) e i lunghi Luca Conti (Grifo Imola) e Jacopo Garuti (Granarolo). Tanta gioventù e talenti da lanciare: ma servirà una stagione sopra le righe per provare ad essere nel mix che lotta per le prime sei posizioni.

Alessandro Alberti ai tempi della Sutor Montegranaro

8. BRAMANTE PESARO

Quintetto: Ferri, Ricci, Crescenzi, Centis, Stefani

Panchina: Sgarzini, Nicolini, Cavedine, Panzieri, RINALDI

Coach: Massimiliano Nicolini

Aria di ultimo ballo o qualcosa del genere in casa Bramante. Dopo la promozione in B e l’esaltante cavalcata della passata stagione con una squadra sostanzialmente invariata, la formazione di coach Massimiliano Nicolini sembra essere a metà del guado. Da un lato, infatti, le uscite di Andrea Giampaoli (passato ai cugini del Pisaurum per diminuire l’impegno, come aveva fatto in precedenza Vincenzo Pipitone) e Lucio Delfino (che invece accetta la scommessa di alzare l’asticella passando al Loreto) segnano l’inesorabile transizione verso un nuovo corso, dall’altro le riconferme dell’eterno Michele Ferri, che nonostante i 40 anni continua a dimostrare di saper e poter incidere ancora a questo livello, del “moto perpetuo” Matteo Ricci e del cecchino Alessandro Panzieri, con a contorno le “nuove leve” che tanto nuove non sono come i solidi Gabriele Crescenzi e Giovanni Centis, indicano che la famiglia Bramante è ancora tale. È chiaro però che, all’atto pratico, è difficile pensare che basti l’innesto di Niccolò Rinaldi, lungo con caratteristiche totalmente differenti da Delfino e reduce dalla rottura del tendine d’Achille patita in maglia Porto Recanati, per riconfermarsi sui livelli altissimi della scorsa stagione. Servirà un grande impatto da giovani, che di spazio ne avranno sempre di più. Alberto Stefani (6,2 punti a partita lo scorso anno) è chiamato a un ulteriore step di crescita con i galloni di pivot titolare, Elia Sgarzini dovrà dare maggiore sicurezza in modo da poter dare più respiro a Ferri e anche Enrico Nicolini sarà sempre più importante in una rotazione degli esterni dove in tanti dovranno dare qualcosa in più per compensare le scariche letali di Giampaoli. Ovviamente i biancoblu non hanno la pressione di dover vincere a tutti i costi, l’obiettivo resta quello di mantenere una B rincorsa per diversi anni e finalmente nelle mani del club pesarese: il materiale per farlo c’è, magari senza troppi sogni di gloria.

Niccolò Rinaldi, unico volto nuovo del Bramante

7. SICOMA VALDICEPPO

Quintetto: Rath, Meschini, CORRADOSSI, GONZALEZ, MOZZI

Panchina: BONUCCI, GAUZZI, Speziali, DE GROSSI, PROVVIDENZA, Rimolo.

Coach: Paolo Filippetti

Dopo il sorprendente accesso ai Play-In Gold della scorsa stagione passando dal girone laziale, la Sicoma Valdiceppo torna a incrociare le armi con la Marche e lo fa con una squadra che, al solito, mira a fare bene facendosi da un lato trampolino per i giocatori locali e dall’altro puntellandosi con atleti di maggiore pedigree. Coach Paolo Filippetti ha tenuto le carte coperte, giocando poco (solo tre amichevoli) ed evitando di incrociare le avversarie del campionato. Ma gli umbri ripartono dal tandem Rath-Meschini, garanzia di punti e temperamento nel reparto esterni insieme al fedelissimo Filippo Speziali, ma c’è spazio anche per tre volti nuovi molto intriganti: Edoardo Corradossi viene da una stagione da urlo in C a Firenze (17,6 punti di media), l’esplosivo classe 2005 Filippo Gauzzi ha fatto grandi cose a Perugia tra Under 19 e prima squadra (9,2 punti a partita), mentre l’ex Umbertide Francesco Bonucci torna in Umbria dopo un’annata poco fortunata a livello di squadra a Isernia (retrocessa in C dopo una stagione di B2 molto difficile), ma buona per farsi le ossa a livello senior (5,3 punti a gara) dovendo raccogliere un’eredità importante come quella di Edoardo Casuscelli, icona del basket umbro che ha appeso le scarpette al chiodo. Il reparto dove ci sono le maggiori scommesse è però quello dei lunghi. Prima volta fuori dal Friuli per Pierluigi Mozzi, che dopo la bella annata in B2 a Pordenone (10,7 punti a partita) si prepara a ricoprire il ruolo di centro titolare. Al suo fianco c’è lo spagnolo Alejandro Gonzalez, ala forte classe 2001 alla prima stagione da “pro” dopo l’esperienza al college in America a Lawrence Tech, nella NAIA (9,8 punti col 40% da 3 e 3,6 assist). Dietro, due semi esordienti come un Josè Matias Rimolo chiamato a un contributo concreto dopo una stagione da sparring partner in B Interregionale e con buon minutaggio in Dr1 a Pontevecchio (con 9,2 punti a partita) e un Riccardo De Grossi che si lascia alle spalle la difficile stagione di Todi in C (3,7 punti di media), ma a settembre inoltrato ecco il jolly: torna a casa dopo un triennio a Matelica Alberto Provvidenza, ala tuttofare che dà maggiori garanzie a coach Filippetti. Roster profondo e intrigante, il resto lo farà il solito fortino di Ponte San Giovanni, dove vincere è sempre cosa per pochi: salvezza in primis, ma mirino puntato su qualcosa in più.

Umberto Meschini=Valdiceppo

6. BRADERM ROSETO

Quintetto: ARIENTI, Maretto, MAZZARESE, BINI, CECCHETTI

Panchina: Perella, CAPRARA, Cocciaretto, Lestini, Cantarini

Coach: Renato Castorina

Lo scotto del noviziato è stato pagato con una salvezza a dir poco sudata, ma la Braderm Roseto non si è affatto scoraggiata, anzi. La squadra di coach Renato Castorina quest’anno vuole guardare in alto dopo una stagione deficitaria come quella scorsa e per farlo ha deciso di cambiare molto, soprattutto negli uomini più importanti. I biancoblu scommettono forte sulla combo Arienti-Maretto, due giocatori molto estrosi seppur più orientati alla finalizzazione che alla costruzione (a quello dovrà pensare Manolo Perella, arrivato a stagione in corso e confermato in uscita dalla panchina), forse non i giocatori ideali per accendere due pivot di stazza e gioco in post come Alessandro Cecchetti, un top player per la categoria, strappato a una big come Ferrara dove aveva prodotto 12,1 punti a partita, e come l’eterno Federico Lestini, cui a 40 anni non si può certo chiedere continuità ma che ha i colpi di classe per potere decidere qualsiasi partita. I due ruoli di ala in quintetto dovrebbero essere appannaggio di un tuttofare di grande affidabilità come Danilo Mazzarese, reduce da una stagione di B Interregionale tra Amatori Pescara e Scandone Avellino, e Matteo Bini, lungo che predilige il tiro da fuori alla battaglia sotto canestro (13,9 punti in canotta Monopoli in B2). A completare le rotazioni, poi, occhio alla guardia classe 2005 Tommaso Caprara, che torna a Roseto dopo l’esperienza in C a Mosciano (11,9 punti a partita), e a un Luca Cocciaretto che aveva già dato buone indicazioni aggregandosi al team nella parte finale della scorsa stagione. Squadra fisica e di grande talento complessivo, forse non così funzionale negli incastri: obiettivo soffrire meno dello scorso campionato provando a stare nelle prime sei.

Adriano Maretto, da lui ci si aspetta qualcosa in più rispetto a una stagione, la scorsa, tutta sulle montagne russe

5. SVETHIA RECANATI

Quintetto: Andreani, Clementoni, MAGRINI, URBUTIS, Pozzetti.

Panchina: ZOMERO, Gurini?, Sabbatini, Ndzie, SEMPRINI.

Coach: Luca Di Chiara

Alla faccia della matricola. Dopo aver dominato la regular season di Serie C e aver rischiato di gettare tutto alle ortiche nella finale dei playoff (vinta con uno spettacolare 3-2 in rimonta contro Osimo), la Svethia Recanati ha voluto fare le cose in grande per il suo esordio in B, partendo dalla già ottima base costituita dalla squadra dello scorso anno, confermata per 6/10. Alla guida confermato coach Luca Di Chiara in panchina e lo Spanoulis marchigiano Lorenzo Andreani in campo, così come Matteo Clementoni (uno dei giocatori da seguire, all’esordio in B dopo anni a fare sfracelli al piano di sotto) nel reparto esterni, Gianni Sabbatini come jolly del lavoro oscuro nel reparto ali e Simone Pozzetti e Rene Bertrand Ndzie sotto canestro. Servivano puntelli per la panchina e sono arrivati Michele Zomero, play classe 2004 dalla A2 di Udine che avrà il compito di non far spremere alla morte Andreani, e il figlio d’arte Ettore Semprini, pivot che ha già fatto vedere ad Arezzo (9,2 punti a partita) di avere la consistenza giusta per questa B Interregionale. Ma servivano anche due pezzi per rinforzare il quintetto e difficilmente, a livello di nomi, si poteva pescare meglio. Nel reparto esterni, i leopardiani riportano nelle Marche Mattia Magrini, giocatore che non ha bisogno di presentazioni e che aggiunge al backcourt ecletticità e potenza di fuoco (lo scorso anno 9,6 punti, 3,3 rimbalzi e 2,3 assist a San Severo in B Nazionale). Sotto le plance, tutti aspettavano un rim protector al posto dell’argentino Tomas Reimundo e invece è arrivato il lituano Arminas Urbutis, ala-pivot ormai stagionata (classe 1986) ma con esperienza anche in Serie A con le maglie di Cantù e Pesaro. Sembrava tutto pressoché perfetto fino a sabato scorso, quando la testata di Andrea Gurini a Pavicevic nell’amichevole contro Civitanova ha cambiato completamente le carte in tavola. La guardia gialloblu è finita fuori squadra (non è nemmeno più nella lista dei giocatori del sito del club) e quindi verosimilmente si dovrà tornare sul mercato per trovare un esterno che garantisca difesa e pericolosità nell’1vs1. Non il massimo alla vigilia dell’esordio stagionale, che rende la sfida quella che ha davanti coach Di Chiara ancora più grande: riuscire anche quest’anno a rendere una squadra dal grandissimo potenziale offensivo e con tanti “galli” a cantare un team con il ritmo e la difesa delle big. Gli è riuscito nella passata stagione, sarà più complesso in questa: ma la qualità degli interpreti è di primissimo livello per provare a stare quantomeno dentro la zona playoff.

Urbutis e Magrini, i due grandi colpi estivi leopardiani

4. SI’ CON TE PORTO RECANATI

Quintetto: Montanari, CIRIBENI, RAPINI, Mancini, Gamazo

Panchina: Caverni, Falaschini, Redolf, Cingolani, CICCONI MASSI

Coach: Nicola Scalabroni

Dopo una stagione in crescendo, martoriata dagli infortuni all’inizio e conclusa mettendo decisamente paura alla Virtus Roma nei quarti di finale, l’Attila Junior Porto Recanati prova a fare quello step in più che lo scorso anno è sfuggito più per sfortuna che per reali demeriti: un posto tra le prime quattro. Per farlo, coach Scalabroni si affida a una coppia di playmaker in cui entrambi possono considerarsi titolari: Luca Montanari si è fatto apprezzare nel finale di stagione prendendo sempre più la squadra in mano, Michele Caverni idealmente parte alle sue spalle per avere il tempo di ritrovare il ritmo partita dopo quasi un anno di stop, ma aveva già dimostrato nelle primissime partite di un anno fa di essere un regista di primo livello per la B Interregionale. I botti veri sono stati però altri due: in primis la conferma di Pepo Gamazo, che non ha assolutamente pagato lo scotto del salto di categoria continuando a produrre punti e rimbalzi in quantità industriale, e poi l’ingaggio di Leonardo Ciribeni, strappato alla B Nazionale (10,7 punti e 3,7 rimbalzi a partita) per essere quel go to guy nel reparto esterni che è mancato all’Attila nella scorsa stagione. Sembrava dovesse arrivare un grosso nome per rimpolpare un già solido reparto ali (dove sono rimasti i senatori Matteo Redolf e Mario Mancini) e invece alla fine la dirigenza portorecanatese (rinforzata dall’arrivo di un veteranissimo come Marcello Chiodoni) ha messo le mani su quel Francesco Rapini che a Fabriano non ha trovato spazio ma che alla Carver Roma ha fatto fuoco e fiamme incrociando anche le armi dell’Attila nel Play-In Silver (15,4 punti a partita coi capitolini), mentre sotto canestro Filippo Cicconi Massi è una sicurezza nel doppio ruolo di alternativa e compagno di reparto di Gamazo. Uno scheletro già consolidato, i puntelli giusti, talento quanto basta: c’è tutto per fare bene, vedremo se addirittura benissimo…

Leonardo Ciribeni, uno dei tanti grandi marchigiani tornati in patria questa estate

3. ITALSERVICE PESARO

Quintetto: Battisti, Cipriani, SANTUCCI, Broglia, DELFINO.

Panchina: Cevolini, GULINI, Tognacci, JARECI, AGLIO.

Coach: GABRIELE CECCARELLI

Dopo due stagioni sulla cresta dell’onda, quella travolgente in C Silver e quella di alto livello ma con finale amaro in B Interregionale l’anno passato, è come se i tiri liberi falliti da Leonardo Cipriani in gara 3 di spareggio-promozione a Ragusa abbiano fatto un po’ da freno all’impeto del nuovo corso del Loreto targato Italservice. Certo, non parliamo assolutamente di un ridimensionamento, d’altronde non può certamente esserlo se in panchina passi da un ottimo coach come Stefano Foglietti a uno come Gabriele Ceccarelli, abituato ai piani superiori, e se tra i tuoi nuovi acquisti ci sono Matteo Santucci, capocannoniere dell’allora B unica solo due stagioni fa a Senigallia, e Lucio Delfino, se non l’MVP dello scorso campionato poco ci manca. Però l’impressione, suffragata dal no a un ripescaggio che sembrava probabile più che possibile, è che la società abbia voluto togliersi un po’ di pressione addosso. Santucci e Delfino saranno i go to guy designati di un quintetto in cui a dirigere le operazioni sarà ancora una volta Matteo Battisti e ancora una volta senza un vero play al fianco, con due combo con caratteristiche diametralmente diverse come Cipriani, tiratore pericolosissimo, e il neo arrivato Gianmarco Gulini, attaccante da 1vs1 che ha vissuto la sua definitiva consacrazione in quel di Porto Recanati (12,8 punti a partita). A Santucci, che avrà chiaramente licenza di uccidere, farà da scudiero un all-around come Federico Tognacci, mentre sotto canestro coach Ceccarelli ritrova l’inseparabile Giorgio Broglia e mette vicino a lui e Delfino anche Jacopo Aglio, che ha fatto ottime cose in B1 alla Virtus Imola (8,4 punti e 4,1 rimbalzi), oltre al classe 2004 di origini albanesi Andri Jareci, che ha fatto vedere flash importanti in Serie C siciliana a Messina. (17,6 punti a partita). Squadra duttile, con gerarchie ben definite: se coach Ceccarelli saprà dargli la sua identità tecnica fatta di difesa e gioco corale sarà sicuramente nel mix che si gioca il bersaglio grosso.

Coach Gabriele Ceccarelli, terza esperienza marchigiana per lui

2. LOGIMATIC OZZANO

Quintetto: Piazza, Myers, Cortese, RANUZZI, RANITOVIC.

Panchina: TORREGGIANI,ZANI, BAGGI, Balducci, DOMENICHELLI, TIBS

Coach: MATTEO LOLLI

Il regalo più sgradito alle marchigiane nel restyling del girone è ovviamente la Logimatic Ozzano, squadra che ha sì deciso di autoretrocedersi dalla B Nazionale per contenere i costi, ma che non per questo ha deciso di affrontare il campionato di B Interregionale in tono minore, anzi. Anche perché quando a roster hai gente come Alessandro Piazza, Riccardo Cortese e il neo arrivato Alex Ranuzzi, gente che inizierà sì a dover guardare la carta d’identità (37 anni il primo, 38 anni gli altri due) ma che ha dominato per anni tra A2 e B, è difficile nascondere le ambizioni. Confermati dalla salvezza centrata sul campo al piano di sopra anche l’ex Urbania Joel Myers e l’emergente Carlo Balducci, che danno brio alla rotazione degli esterni, mentre sotto le plance sono arrivate due pesche un po’ fuori dagli schemi: quella del serbo Dusan Ranitovic, devastante nella pur triste stagione del Pescara Basket culminata con la retrocessione (17,7 punti a partita), e quella di Gianluca Tibs, che si è guadagnato un’altra chance di alto livello dopo che lo scorso anno con la canotta di Osimo ha dominato il campionato di Serie C (12,8 punti di media). Due giocatori che, insieme a Ranuzzi e con Cortese che a questo livello può scalare serenamente anche nel ruolo di 4 tattico, permetteranno a coach Matteo Lolli, veterano delle minors emiliane ma non solo, di avere molte conformazioni tattiche diverse. Certo, per allungare le rotazioni servirà vincere almeno qualche scommessa tra i tre giovani pescati dal sommerso inseriti a roster: il play Leonardo Torreggiani, classe 2004 che ha ben figurato in C a Guelfo (8,0 punti a partita); la guardia Alessandro Zani, classe 2006 che ha esordito ma visto pochissimo il campo in A2 a Chiusi; l’ala Enrico Domenichelli, classe 2002 dalla C di Granarolo (3,6 punti di media). Gli emiliani, però, hanno dovuto convivere sin da subito con vari problemi fisici, in particolare quelli che hanno messo ko Piazza e Balducci: per questo la società è intervenuta a ridosso dello start riportando in Italia l’esterno Antonello Baggi, cremonese ma nell’ultimo quinquennio al college negli Stati Uniti, tutto da testare a questo livello. Un mix di esperienza, talento e gioventù che starà a coach Lolli provare a cucinare per creare una squadra realmente competitiva per cercare un rapido ritorno in B Nazionale. 

Beh con lui potevano essere la favorita numero 1

1. HALLEY MATELICA

Quintetto: PANZINI, ZANZOTTERA, Mazzotti, DIENG, Musci.

Panchina: ROLLI, Mentonelli, Riccio, Morgillo, GAETA.

Coach: Antonio Trullo

Una lezione la Halley Matelica l’ha sicuramente imparata dal beffardo finale di stagione scorso: per vincere serve un roster profondo e abbondare in cabina di regia. La dirigenza biancorossa non ha voluto smantellare la squadra che aveva dominato regular season e Play-In Gold, finendo ko in semifinale contro la Italservice Pesaro col roster fatto a pezzi dagli infortuni (su tutti quello dell’argentino Federico Mariani, che con il crack al ginocchio si è anche giocato la più che probabile riconferma dopo la stagione stellare disputata). E allora per prima cosa coach Trullo ha voluto due play veri in cabina di regia: Lorenzo Panzini, che ha spazzato via i dubbi sulla sua tenuta fisica post-tendine d’Achille con un’ottima stagione in B Nazionale a Ravenna (7,2 punti a partita con un surreale 49% da 3 punti), e il razzente Matteo Rolli, classe 2004 scuola Trieste già svezzato in Serie C (11,6 punti a gara in maglia Basketrieste). Poi, ha voluto un teorico upgrade per rimpiazzare Mariani: Tomas Zanzottera, giocatore di alto livello (ci sono A1 e nazionale argentina nel suo curriculum), ma diametralmente opposto per caratteristiche all’ormai ex vigorino, più dedito a 1vs1 e contropiede. Quindi, ha voluto dare ulteriore potenza e talento al reparto lunghi rimpiazzando l’ex capitano Alberto Provvidenza con Omar Dieng, il vero potenziale season changer della Vigor: la combinazione di fisicità e talento è di almeno di un paio di categorie superiori (non a caso Milano e Barcellona puntarono su di lui a livello giovanile) e lo scorso anno a Castel San Pietro ha fatto grandi cose, se riuscirà a confermarsi la Vigor entra in un’altra dimensione rispetto alle altre pretendenti del girone. Perché poi c’è sempre lo zoccolo duro che tanto bene ha fatto lo scorso anno, con Riccio “declassato” a sesto uomo di lusso, Mazzotti pronto ad un ulteriore step di crescita, Mentonelli che dà garanzie come 3&D e la coppia Morgillo-Musci (che però sta combattendo da settimane con un fastidioso problema ad un braccio) che mixa solidità interna e pericolosità perimetrale. Lunga, profonda, esperta: stavolta, sfortune permettendo, non manca davvero nulla per andare fino in fondo.

Il duo Morgilllo-Riccio si è ritrovato a Matelica 10 anni dopo aver fatto coppia sulla panchina di Avellino in Serie A